Fusione Fredda, bufala o realtà scomoda?


Dalle numerose fonti presenti su internet (vedi in fondo) emerge infatti che anche i risultati positivi ottenuti in questo campo sono stati costantemente sottovalutati e passati sotto silenzio da media e comunità scientifica, a partire dai primi esperimenti svolti nel 1989 da  Martin Fleischmann e Stanley Pons('Università di Salt Lake City nello Utah). I due scienziati erano stati i primi ad annunciare la scoperta della fusione fredda con grande clamore mediatico, senza però avere sufficienti conferme sperimentali. Un annuncio giudicato da molti troppo frettoloso e altrettanto frettolosamente ridicolizzato portando ad archiviare l'intero processo come scientificamente impossibile, nonostante le conferme sperimentali ottenute nei successivi esperimenti realizzati non solo dai due ricercatori americani ma anche da riconosciuti scienziati internazionali come il ricercatore italiano Giuliano Preparata (esperimenti svolti nel periodo 1989-2000 all'Università di Milano) o il fisico giapponese Yoshiaki Arata (1994-2008).
Paradigmatico in questo senso è il successivo "rapporto 41" pubblicato nel 2002 dall'ENEA, da iniziativa del premio Nobel Carlo Rubbiache pur documentando importanti conferme delle reazioni nucleari a bassa temperatura, non ha ottenuto nessuna pubblicazione nelle riviste scientifiche internazionali e al contrario un taglio di fondi in Italia che hanno impedito la continuazione del lavoro.
Altrettanto controverso è il fatto che non si sia dato ufficialmente seguito agli esperimenti realizzati da due realtà importanti come la US Navy e la NASA che avrebbero confermato fenomeni significativi in questo campo, come riportato in documenti ufficiali della US Navy già dal 2002 (verificabili on-line) e ammesso recentemente anche dalla NASA.
C'è stata quindi un pianificato ostruzionismo allo sviluppo e divulgazione di questa tecnologia come alcuni affermano, dovuto alla pressione di poteri economici, politici o di una comunità scientifica scettica su fenomeni non riconducibili alle teorie consolidate nel campo? 
Ciò che risulta documentato con chiarezza è che gli esperimenti sulla fusione fredda (o meglio sulle LENR: reazioni nucleari a bassa energia) non si sono comunque mai fermati del tutto e hanno coinvolto recentemente altri importanti istituti di ricerca (tra i quali il CERN di Ginevra),  senza che tuttavia si sia ancora arrivati (ufficialmente) ad ottenere una sufficiente riproducibilità dei fenomeni ne una spiegazione condivisa rispetto alla natura degli stessi. 


La gara per il lancio sul mercato
Nel frattempo si sono moltiplicati gli annunci di realizzazione di dispositivi "domestici"  pronti per il lancio sul mercato: oltre all'E-cat di Rossi,  diverse altre aziende hanno annunciato il prossimo lancio dei loro "reattori domestici" come il prototipo "Hyperion" dell'azienda greca  Defkalion Green Technologies"   e quello di un' azienda Sudafricana (dal nome ignoto) che animano una gara a chi per primo riuscirà a tradurre in un prodotto commerciabile il sogno di una fonte di energia quasi infinita. 
IN base ai loro annunci non resta che aspettare qualche mese per sapere se potremo installare anche nelle nostre case un piccolo reattore nucleare... alla faccia del referendum! 
g.  


Fonti:
Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_nucleare_fredda
Conferme dalla Nasa? http://www.italiamagazineonline.it/archives/14605/rossi-focardi-nasa-conferma
Siti dedicati:   http://www.ecatnews.net/
                  http://e-http://e-catalyzer.it/            
Fusione "calda":
                  http://www.ecoage.it/energia-nucleare-fusione-nucleare.htm


Approfondimento:   fusione fredda vs fusione "calda"


Entrambe le tecnologie si basano su reazioni di fusione dei nuclei,  anzichè di rottura dei nuclei stessi, come avviene invece nel caso della "FISSIONE" nucleare, su cui si basano le centrali esistenti.

Le due tecnologie hanno inoltre in comune l'obiettivo di trarre energia da reazioni nucleari senza produrre scorie radioattive e con una netta diminuzione dei rischi legati al controllo delle reazioni, c
ioè risolvendo le principali criticità delle centrali a "fissione".

Di diverso, Fusione Calda e Fredda, hanno invece il modo in cui la fusione viene ottenuta:
Nel caso della "fusione calda" la fusione dei nuclei è ottenuta attraverso pressioni e temperature altissime (si parla di 100 milioni di gradi), con conseguenti -enormi- difficoltà tecniche nel portare e contenere i materiali a queste temperature,  mentre nella "fusione fredda" la fusione sarebbe ottenuta grazie a dei catalizzatori chimici e  le temperature sarebbero anche inferiori ai 100 gradi permettendone addirittura un uso domestico secondo le affermazioni dei suoi sostenitori.
Tirando le somme, la fondamentale differenza rimane il fatto che, per quanto molto più costosa, La Fusione Calda è una tecnologia sperimentalmente e teoricamente riconosciuta dalla comunità scientifica a differenza della fusione fredda. Attualmente è in fase di sperimentazione con enormi investimenti dalle maggiori potenze mondiali (vedi ad es. il progetto ITER, sostenuto da Canada, UE, Giappone, Russia, Cina, Corea del Sud e USA).

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